05/09/2025
Schermo di Hess e visita ortottica: perché è fondamentale abbinare i due esami per una valutazione completa della motilità oculare
La visione non dipende soltanto dalla qualità delle lenti o dalla salute della retina, ma anche dal perfetto coordinamento dei muscoli oculari. Quando questo equilibrio si altera, possono insorgere disturbi come diplopia (visione sdoppiata), strabismo, affaticamento visivo o difficoltà di messa a fuoco.
Per indagare in maniera precisa questi problemi, uno degli strumenti più utili è lo Schermo di Hess, un esame strumentale che permette di studiare la motilità oculare. Tuttavia, per quantificare in modo accurato la deviazione rilevata e trasformare i dati in una vera diagnosi funzionale, è indispensabile associare anche una visita ortottica.
In questo articolo ti spieghiamo in cosa consiste lo Schermo di Hess, perché deve essere abbinato alla valutazione ortottica e come da dieci decimi Napoli puoi avere un percorso diagnostico completo con il supporto del nostro ortottista interno, il Dott. Sergio Ferone.
Cos’è lo Schermo di Hess
Lo Schermo di Hess è un test fondamentale nella pratica clinica ortottica e oftalmologica. Si tratta di un esame grafico che consente di visualizzare i movimenti oculari e di evidenziare eventuali anomalie della muscolatura estrinseca dell’occhio.
A cosa serve
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Individuare paralisi o paresi di muscoli oculari.
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Diagnosticare e monitorare forme di strabismo.
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Valutare disturbi visivi dopo traumi cranici o patologie neurologiche.
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Analizzare la diplopia (visione doppia) e capire in quali direzioni dello sguardo compare.
Come funziona
Il paziente osserva una serie di punti luminosi su uno schermo, indossando speciali occhiali con filtri colorati. Ogni occhio vede una parte del tracciato e, indicando la posizione percepita, si ottiene una mappa grafica della motilità oculare.
Il risultato mostra in modo immediato se un occhio si muove meno dell’altro, se esiste una deviazione costante o variabile e in quali direzioni dello sguardo si manifesta l’anomalia.
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Perché lo Schermo di Hess da solo non basta
Lo Schermo di Hess è molto preciso nel localizzare la deviazione, ma da solo non permette di comprendere l’impatto funzionale del disturbo sulla vita quotidiana del paziente.
Infatti, conoscere solo la posizione del muscolo deficitario non basta: è necessario quantificare quanto la deviazione influenza la fusione delle immagini e quindi la visione binoculare.
Il ruolo della visita ortottica
Qui entra in gioco la figura dell’ortottista, lo specialista che valuta e riabilita i disturbi motori e sensoriali della visione.
Durante una visita ortottica, oltre a confermare i dati dello Schermo di Hess, vengono eseguiti test clinici che consentono di:
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Quantificare la deviazione in prismi (unità di misura usata per descrivere l’angolo di strabismo o diplopia).
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Valutare la compensazione muscolare e la capacità del cervello di mantenere la visione singola.
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Studiare la fusione binoculare e le riserve fusionali, cioè la capacità di mantenere allineati gli occhi nonostante la deviazione.
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Capire se la deviazione è stabile, intermittente o progressiva.
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Definire se sia utile una prescrizione prismatica, un ciclo di visual training o, nei casi più complessi, un invio all’oculista per un intervento chirurgico.
In pratica, la visita ortottica è ciò che trasforma il grafico dello Schermo di Hess in un piano di trattamento concreto e personalizzato.
L’approccio integrato di dieci decimi Napoli
Presso il nostro centro ottico e optometrico al Vomero, la valutazione della motilità oculare viene affrontata in maniera completa e sinergica:
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Esame strumentale con Schermo di Hess e altre apparecchiature diagnostiche.
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Visita ortottica dedicata, a cura del Dott. Sergio Ferone, specialista in ortottica e optometria.
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Referto chiaro e dettagliato, con la descrizione della deviazione e il grado di compromissione funzionale.
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Indicazioni personalizzate, che possono includere prismi, esercizi di riabilitazione visiva o il monitoraggio periodico.
Questo approccio integrato consente di non fermarsi al “dato tecnico”, ma di rispondere alle reali esigenze del paziente, migliorando la qualità visiva e la vita quotidiana.
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Quando è consigliato fare Schermo di Hess + visita ortottica
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In presenza di diplopia improvvisa o persistente.
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Nei casi di strabismo manifesto o sospetto, sia in bambini sia in adulti.
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Dopo traumi cranici o oculari.
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Per monitorare la situazione in pazienti con paralisi di nervi cranici.
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Nei bambini che mostrano difficoltà di allineamento o postura scorretta dello sguardo.
Conclusione
Lo Schermo di Hess è uno strumento prezioso per individuare alterazioni della motilità oculare, ma solo la visita ortottica consente di quantificare la deviazione e trasformare i dati strumentali in un percorso terapeutico mirato.
Da dieci decimi Napoli trovi entrambi i servizi, con la sicurezza di una valutazione integrata e personalizzata, che unisce tecnologia avanzata e competenza professionale.
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