13/09/2025
                
                Filtri fotoselettivi per retina compromessa: protezione, comfort e prevenzione
                
                👉 Scopri di più sui filtri medicali per ipovisione e luce forte in questo nostro precedente articolo:
Filtri medicali per ipovisione e luce forte: cosa sono e perché usarli
Introduzione
In presenza di una retina già compromessa — sia per maculopatia, retinopatia, degenerazione, interventi chirurgici oppure condizioni ereditarie — l’esposizione continua a luce nociva può:
In questo contesto, i filtri fotoselettivi svolgono un ruolo importante non tanto curativo, ma protettivo e di supporto:
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attenuano componenti dello spettro elettromagnetico che possono essere dannose, 
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migliorano il comfort, 
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aiutano a rallentare la progressione del danno. 
Questo articolo espande e migliora il tema già trattato nel nostro post su “Filtri medicali per ipovisione e luce forte”, concentrandosi più scientificamente su come, quando e perché usare i filtri fotoselettivi in presenza di retina fragile.
Scopri i nostri filtri fotoselettivi per retina compromessa - Filtri fotoselettivi medicali
Che cosa si intende per “filtri fotoselettivi”
Sono lenti o sovralenti che selezionano certe lunghezze d’onda della luce, lasciando passare quelle meno nocive e attenuando o bloccando quelle più dannose (soprattutto UV e luce blu-violetta ad alta energia).
Possono essere:
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integrati direttamente nella lente definitiva, 
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applicati sopra la lente in uso tramite clip-on magnetici o clip a pinza. 
Criteri tecnici principali:
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cut-off spettrale (lunghezza d’onda minima bloccata), 
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trasmittanza residua (quanto resta in passaggio utile), 
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tonalità / colore del filtro, 
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categoria filtro, 
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standard di protezione UV. 
Clip-on magnetici o clip a pinza?
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Clip-on magnetici → più eleganti, facili da usare e rapidi nel cambio filtro. 
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Clip a pinza → universali, più economici, utili per testare vari tipi di filtro prima di scegliere la soluzione definitiva. 
Perché sono utili se la retina è già danneggiata
Fototossicità: meccanismi e evidenze
La fototossicità retinica avviene quando la retina è esposta a luce ad alta energia per tempi prolungati o fonti luminose intense.
Componenti come il pigmento lipofuscina nell’epitelio pigmentato retinico (RPE) aumentano la suscettibilità a danni fotochimici.
Studi recenti mostrano che anche basse dosi di luce visibile o bianca, con componente blu significativa, possono indurre danni a livello cellulare .
Effetti sul comfort visivo, contrasto e abbagliamento
Nei soggetti con retina fragile, il filtro fotoselettivo può:
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ridurre il fastidio da abbagliamento, 
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migliorare la sensibilità al contrasto (Contrast Sensitivity, CS), 
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facilitare attività come la lettura o la visione in interni con luce artificiale. 
Uno studio clinico ha dimostrato che, pur attenuando la luce blu, un filtro ben dimensionato non compromette sensibilmente la percezione dei colori.
Rallentamento del progresso patologico
Non ci sono prove definitive che i filtri fotoselettivi arrestino patologie retiniche come AMD. Tuttavia, la riduzione dell’esposizione cumulativa ai raggi nocivi può ritardare la progressione del danno fototossico, soprattutto in pazienti già con tessuti retinici “stressati”.
Importante: la prevenzione non è solo filtro, ma anche screening regolari, controllo dei fattori di rischio (fumo, alimentazione, salute generale) e interventi tempestivi.
Prevenzione e screening: il ruolo chiave
Anche il miglior filtro non serve se non si tiene monitorata la retina con:
Inoltre è fondamentale:
Infine, serve educazione all’uso dei filtri: sapere quando indossarli (esposizione solare, uso prolungato di schermi, guida) ed evitare abusi di fonti luminose intense senza protezione.
Domande freuenti:
Questo filtro è indicato per chi ha degenerazione maculare secca?
Sì, i filtri fotoselettivi medicali sono particolarmente indicati nei casi di degenerazione maculare secca o iniziale, perché aiutano a ridurre l’abbagliamento e migliorare il contrasto visivo.
In presenza di forme più avanzate, i filtri possono comunque essere personalizzati dopo una valutazione funzionale con microperimetria MAIA o altri test di sensibilità retinica.
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Posso applicarlo a qualsiasi tipo di montatura?
Si, qualsiasi montatura può essere utilizzata per l'applicazione dei filtri medicali. Sono a tutti gli effetti delle normali lenti da inserire in qualsiasi occhiale. Nel caso di problematiche di scelta abbiamo la possibilità di inserirle in clip on magnetiche così da facilitarne l'uso a seconda delle situazioni giorrnaliere.
Dopo un esame clinico quale filtro è più indicato?
La scelta del filtro più adatto dipende dal profilo di sensibilità retinica e dalla zona di fissazione residua individuata durante la microperimetria.
Nei casi con riduzione marcata della sensibilità centrale, si preferiscono filtri ambra o arancio (500–550 nm), che migliorano il contrasto e riducono la luce dispersa.
Nei soggetti con buona sensibilità periferica ma forte abbagliamento, sono più indicati i filtri giallo chiaro o rame.
Testimonianza:
Antonio, nostro cliente, ha sperimentato l’uso dei filtri medicali fotoselettivi dopo una diagnosi di problematica retinica.
Fin dalle prime applicazioni ha apprezzato l’utilità dello strumento, soprattutto perché ama dedicarsi alla lettura.
L’aumento del contrasto e la riduzione dell’abbagliamento gli hanno regalato una visione più confortevole e stabile, permettendogli di leggere più a lungo senza affaticamento.
Oggi Antonio continua a utilizzare quotidianamente i suoi filtri, considerandoli un supporto indispensabile per la qualità della vita visiva.
Conclusioni
I filtri fotoselettivi sono uno strumento prezioso per chi convive con una retina già compromessa.
Non sono una cura, ma:
Da dieci decimi puoi provare diverse soluzioni, con clip-on magnetici o clip a pinza, guidato da un team esperto che ti aiuterà a individuare il filtro più adatto alle tue esigenze.
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